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Il Parco della mia infanzia e successivamente
                                                                 della mia adolescenza.
                                                                 Mi ci portava prima mia madre (la foto è del 1966),
                                                                 poi la tata Cosimina, fino a che non ho potuto andarci
                                                                 da solo visto che è a pochi metri da dove abitavo.
                                                                 Per oltre mezzo secolo è rimasto in stato di totale
                                                                 abbandono, nonostante circondasse il Castello a
                                                                 partire dal lato est. Qualcuno sì, ci faceva le foto
                                                                 di matrimonio, ma in sostanza era un luogo rimasto
                                                                 deserto, nonostante nelle adiacenze vi era stato
                                                                 allestito un asilo... ma senza al contempo renderne
                                                                 usufruibile l’area verde connessa.
                                                                 Inaccessibile al pubblico per tutto quel tempo
                                                                 vi si poteva accedere solo col benestare di custodi
                                                                 (anche abusivi) che vi facevano da «guardiani».
                                                                 Mai successo di incontrare «altra gente» tutte le
                                                                 volte che ci sono andato.
                                                                 E credetemi, lì ci ho vissuto. La gente preferiva la
                                                                 «piazza».
                                                                 Fa riflettere che per decenni e decenni chi ha
                                                                 amministrato la città NON abbia voluto prendersene
                                                                 cura, non abbia voluto cogliere l’occasione per
                                                                 trasformarlo nel giardino della città accessibile a tutti,
                                                                 in luogo di incontri. Per vedere tutto ciò bisognerà
                                                                 aspettare il terzo Millennio.
                                                                 Vi ci portavo gli amici che arrivavano da fuori
                                                                 alla scoperta del luogo fatato dove mi rifugiavo
                                                                 a leggere e dove preparai anche l’esame di Maturità
                                                                 ai tempi del Liceo.
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